lunedì 7 gennaio 2013

                                                                              

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INDICE DEGLI ARGOMENTI
CON BREVE...
PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA
DI OGNI SINGOLO DOCUMENTO

Introduzione    
    10
  
“Papiro Exius” 
La storia del Pianeta Splendente
Le origini non terrestri dell’uomo    
Il papiro Exius è rimasto conservato e di proprietà della collezione Hasan fino alla sua svendita da parte di Abu, figlio dell’antiquario alla morte del padre. La traduzione descrive un tempo impossibile da posizionare cronologicamente, quando un popolo proveniente dal cielo “sbarca” sulla Terra come unico sopravvissuto alla fine di un altro pianeta definito “Terra di Ku Splendente”, presumibilmente compreso tra Marte (il piccolo rosso) e Giove (il gigante tempestoso)? Eppure la scienza insegna che tra Marte e Giove, la gravità del secondo non favorì, anzi rese impossibile la formazione di un pianeta quale avrebbe potuto essere quello che avrebbe dovuto costituire i resti rocciosi galleggianti della fascia omonima.....               
    19
    Documento 1 “Papiro Exius”                                                             
    22
    Ricerche medianiche: “Barche di Iside e Osiride”                                
    24 

Secondo documento “Vennero dal cielo”                         
Il ricordo di un popolo proveniente da un pianeta compreso tra Marte e Giove, compare anche nello scritto di Ermecate Servio risalente al IV sec. a. C. e sembra completare il papiro menzionato evidenziando alcuni dettagli Exius con maggior chiarezza. Seguendo un senso del racconto molto più lineare e comprensibile grazie al fatto di essersi conservato quasi completamente inalterato alla corrosione del tempo, completo in ogni sua parte evidenzia un comune filo conduttore e narrativo come se la mano dello stesso autore, o la stessa fonte avesse redatto entrambi i testi in due lingue diverse....  
    41 
    Documento 2 ”Vennero dal cielo”                                     
    42
    Ricerche medianiche: “Vennero dal cielo…”                       
    44

“Libro di Lilith”                                                                    
Non è mai stato trovato un “Libro di Lilith” la prima sposa di Adamo. In un insieme di frammenti di tavolette sumere e papiri egiziani rinvenuti tra il 1969 ed il 1973, compare il ricordo di questa figura velatamente androgina che potrebbe ricollegarsi a lei. Sul nome di Lilith le fonti letterali sono scarse, mentre è più che lampante la radice sumera Lil ad indicare uno spirito cattivo e stupido. Gli Assiri la vedevano come: “Luna nera” circondata da animali notturni come il gufo..... 
    60 
    Documento 3 “Libro di Lilith”                                          
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    Ricerche medianiche: “Lilith, Le figlie della luna…”  
       
    64 

“Il Libro di Ismel, l’Occhio nel tempo”
“Compilato su un unico rotolo di pergamena  di cm. 42x195, conservato in un’anfora di terracotta, è stato ritrovato il 15 ottobre 1979 dall’equipe Yussuf a 12 km. nord est di Tanis presso il sito KJk33 ed è  risultato risalire al I – II sec. a. C. Una particolarità legata al suo ritrovamento risiede nella datazione attribuita al vaso di terracotta in cui era sigillato, retrodatato al III sec. a.C.
Un “prodigio cine-meccanico” che voleva comunicare che cosa? Cosa rappresentano i due animali riprodotti? Nel III sec. a. C. si conoscevano i segreti della cinematografia? Questo è passato praticamente inosservato benché fosse perfettamente conservato e presentasse 9 disegni chiaramente egizi che fatti ruotare in senso orario si “muovono” come i fotogrammi di un cartone animato dove un leone insegue una gazzella. Invece il manoscritto si presenta interamente scritto in aramaico con alcune parti totalmente danneggiate ed illeggibili, ed altre annerite da macchie scure. Chi legge il Libro di Ismel si ritrova in una “macchina del tempo” che osserva il passato, dai dinosauri ai primi uomini attraverso una serie di eventi e situazioni ricche di lune satellitari, piogge radioattive, distruzioni, lotte...
83
  

                                                                                     
Documento 4 “Libro di Ismel”                                              
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    Ricerche medianiche: “Prove perdute”                                  
    104 

“Lamine bronzee”
I poteri psichionici di Palamara        
Due lamine di bronzo dalla dimensione di 12x23 cm; è certo siano la serie completa contenute in un cofanetto ligneo di cedro. Cofanetto intarsiato a bassorilievo con motivi floreali di fantasia. La leggenda che circola intorno ai reperti perfettamente conservati, narra che una mattina di primavera del 1908 il cofanetto venne ritrovato casualmente in una delle grotte dell’Hoggar da tre beduini, e che sono in grado di conferire a chi le tiene in mano la capacità di “vedere” e “sentire” ricordi ed esperienze di una civiltà antichissima, come fossero una specie di “Occhio del cielo” simile a quello menzionato da Ismel....
    111
    Documento 5 “Lamine bronzee”                                           
    113
    Ricerche medianiche: “Alle radici delle tavole…”                
    114

“Storia di Babilonia”   
Indizi e dettagli del passato antichissimo si trovano nei frammenti di  testo: “La Storia Babilonia” di Berosso, in cui più che ricordi di tempi pre umanoidi il sacerdote caldeo descrive le origini della civiltà Babilonese ed i suoi “re mitici” fino al Diluvio ed ai giorni seguenti. Si narra potesse avere disponibilità ad antiche memorie vecchie di oltre 400.000 anni la maggior parte delle quali incise su tavolette d’argilla. Di questa credenza posso dire quello che la letteratura del settore “dipinge” da anni. Nell’ambiente in cui opero circola la “leggenda” che almeno 500 di esse siano già state trovate agli inizi del 1930 per essere vendute a piccoli lotti “dispersi” tra America, Inghilterra e la Germania nazista di Hitler; in quest’ultimo caso nuovamente nascoste nel tesoro perduto del Terzo Reich, affinché non cadessero nelle mani degli alleati.....
    123
    Documento 6 “Storia di Babilonia”                                    
    125
    Ricerche medianiche: “Evidenze ermetiche”                         
    139

“Storia Mazica”               
Insieme al papiro Exius ed al frammento “Vennero dal cielo”, è stato acquistato da Masgardner anche uno scritto risalente al IV secolo a. C. redatto in greco antico, attribuibile ad Ermecate Servio. Trattasi di documento autografato dall’autore in cui viene descritta “una storia egiziana” dalle più lontane e sconosciute origini pre-semitiche, in un tempo di uomini e dèi precedente al Diluvio di Noè, in una zona non ben definita del nord Africa - potrebbe trattarsi della Tunisia stando al nome Mazico, che compare più volte nelle descrizioni, e che potrebbe riferirsi al nome “Mazyes” riportato in una antica carta geografica del VI sec. a. C. di Anassimandro. Risulta evidente il ricordo dell’origine della Sfinge e del popolo egizio, invece è indecifrabile il significato della parola: “Duo-do”..... 
151
Documento 7 “Storia Mazica”                                            
153
Ricerche medianiche: “Culti dello spirito, Stanze di Toth”  
160 

Documento - reperto 8 “La pietra di Kag”
Liste dei re leggendari            
Incisi su pietra nera di diorite, su un solo lato, in caratteri geroglifici, compaiono i nomi di sovrani egiziani precedenti al tempo di Narmer. L’intero testo si presenta eccezionalmente conservato, come la tomba KK4 in cui è stato rinvenuto il reperto, a differenza della stele scheggiata e danneggiata sul perimetro, malgrado le ridotte dimensioni della pietra 42x108 cm. comunque in ogni sua parte perfettamente leggibile. La durata della loro vita, per alcuni il nome della madre e la città di appartenenza, per quasi tutti il regno dominato risultano comprensibili. In essa compaiono “specifiche” della prima dinastia che non figurano nel “Canone di Torino”, né tantomeno nella “Pietra di Palermo”, o negli elenchi di Manetone. Dal primo faraone storicamente documentato, a ritroso nel tempo si scopre che altri re lo hanno preceduto retrodatando l’esistenza delle dinastie di migliaia di anni. L’epoca della sua realizzazione si può far risalire al faraone Qa’a (Q). Sei re vengono identificati come “re uno”. Quasi tutti godono di un ciclo vitale simile a quello dei patriarchi biblici.                                          
    170
    Ricerche medianiche: “Monopolo magnetico…”                   
    173

“Timbuktu ed i 3 manoscritti di Alessandria d’Egitto”        
    192                                                                                                                                                Documento 9 
“Atlantikos” del dialogo di Platone...           


Vicino a Timbuktu, esiste una biblioteca molto più simile ad una grotta che ad una costruzione, dove un tasso di umidità praticamente nullo favorisce la conservazione di testi antichi, essenzialmente arabi medioevali, ma anche più remoti, tutti realizzati su supporto cartaceo. L’antica tradizione orale del luogo ricorda giunti lì scampati all’ultima distruzione della Biblioteca di Alessandria d’Egitto, segretamente ricopiati e tenuti celati per timore di essere distrutti come comunemente creduto. Testi latini e greci di Aristotele, Platone, Solone, Aristarco di Samo, Erodoto, ritrascritti in arabo e greco su singoli fogli costituiscono un’appendice a quella che fu l’ultima Biblioteca di Alessandria d’Egitto distrutta definitivamente dal califfo Omar come storicamente accertabile......                                    
     193
     Ricerche medianiche: “Atlantide”                                         
     218

Documento 10 “Triziene”
...del dialogo di Solone a Sais      
Un perduto dialogo di  Solone sull'Atlantide.....
     231
Ricerche medianiche: “ancora sull'Atlantide”                     
     242

Documento-reperto 11 “Busti pre-Olimpici”                       
4 busti in pietra calcarea, 2 si presentano danneggiati in più punti diversi – dimensioni 20x16 cm. circa. Ritraggono personaggi non chiaramente identificabili. Il primo ha la testa rotonda come una palla, gli occhi sono a mandorla, le orecchie ed il naso non hanno sporgenze e sono rappresentate da buchi, (fenomeno teratologico o un extraterrestre?)......

  253
  Ricerche medianiche: “I Campioni”                                    
  254

“Il sigillo della 
Biblioteca di Alessandria d’Egitto”              
       263
Documento-reperto 12                                                         
“Il sigillo della Biblioteca di Alessandria d’Egitto” 

Sigillo cilindrico in bronzo recante il volto al centro di Callimaco. Sulla sinistra compare il nome Callimaco, sulla destra Alessandria. Gli archivi della Biblioteca di Alessandria venivano timbrati? Storicamente nessun antico autore menziona questo uso malgrado il reperto ne comprovi la possibilità.......         
        264
Ricerche medianiche:
“Le Biblioteche di Etro, Fenio, Alessandria d'Egitto”          
        264

Documento-reperto 13 “Mu fotografica”
Dal diario del Parri: Rinvenuta in Mongolia nel sito NK-rs 33 Gobi, una scatola in legno di cedro presumibilmente in origine laccata nero, dalle dimensioni di 35x20x20 cm. all’apparenza simile alla primissima macchina fotografica realizzata ma con due fori obbiettivo anteriori ed una fessura larga 10 cm. sul lato sinistro. Vicino sono stati ritrovati due contenitori cilindrici in legno impermeabilizzato ancora chiusi, di piccole dimensioni circa 10x4 cm. con un tappo in pelle di pecora a chiudere ermeticamente. Uno vuoto (non si spiega il perché fosse chiuso ermeticamente), l’altro con polvere di asfalto al suo interno..
La pelle di pecora è stata retrodatata al V - VI sec. a. C. Sul lato superiore compare lo stemma sbiadito di una lettera T, e di una M, entrambe inscritte in una circonferenza. Si tratta forse di un’antichissima macchina fotografica? Perché due fori obbiettivo? .........             
          280
Ricerche medianiche: “Terre di Mu, il primo oriente”         
          281

Documento-reperto 14 “Mu-balestra”                               
Dal diario del Parri: Micro balestra in legno e bronzo del V sec a. C. avvolta e conservata in un sacco di iuta su cui compare il presunto stemma di Mu:  una U rovesciata ed una I. La dimensione di 18x25 cm. è quella di un modellino con caratteristiche identiche all’arma creata intorno alla metà del IV sec. a. C. in Cina, come risulta da antichi documenti che ne descrivono il suo impiego in battaglia. Particolare evidente è il tipo di legno usato per la sua realizzazione che non esiste in Mongolia ma che è una pianta - acacia - tipica del continente australe. Un altro particolare ancora più incredibile è il filo con cui è stato cucito il sacco di iuta che è risultato essere nylon. Il nylon però è un prodotto della fine del 1930. Come potevano gli uomini del IV sec a. C. conoscere il procedimento chimico per la realizzazione di tale prodotto? Come giunse in quei luoghi la balestra muviana figlia di una varietà arboricola inesistente a quelle latitudini........

       296
Ricerche medianiche: “Iperborei”                                        
       297

Documento-reperto 00 “Gli specchi neri”                          
Dal diario del Parri: Nel 1944 in un luogo imprecisato del Deserto dei Gobi denominato “NK-rs 33/1 Gobi”, fu rinvenuto durante scavi archeologici (alla ricerca di fossili animali) un manufatto molto curioso. Trattasi di due specchi di forma ellittica (scheggiati in più punti laterali) dal diametro di 31x60 cm. di altezza realizzato in rame (uno), ed ossidiana (l’altro). La cornice di entrambi è composta da tasselli quadrati (14 in una, 19 nell'altra, posizionati a “corona” nella parte superiore) ritraenti volti para umani con due, tre, quattro tra nasi, occhi, bocche ed altri dettagli non identificabili, ma di fattura apparentemente simili a quelli tipici della cultura azteca, realizzata in un misto di rame ed oro intrecciati insieme dallo spessore di pochi millimetri.
I pastori del luogo “parlano” della leggenda delle “due porte” (quasi sicuramente intendendo i due specchi in questione) che se poste una di fronte all’altra, ad una cosiddetta “giusta distanza”, “parlano tra loro” aprendo un passaggio tra questo mondo ed uno popolato da creature senza forma......
            302

Ultima e conclusiva nota allegata del Parri                            
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